sabato 5 maggio 2007

Sensemaking

Per Weick il sensemaking è un processo:

Fondato sulla costruzione dell’identità. Il sensemaking è un processo soggettivo. In ogni situazione il soggetto tende a riconoscersi in relazione a ciò che vive, ai processi di interazione che stabilisce . Una stessa persona assume caratteri diversi in circostanze differenti (ad esempio l’ identità assunta sul posto di lavoro può differire da quella assunta nelle relazioni familiari) e questo influenza il modo in cui egli percepisce ed interpreta il mondo, le cose e gli eventi relativamente alla situazione e rispetto alla propria concezione del sè. L’individuo ha bisogno di avere il suo senso di identità fuori e dentro l’organizzazione , deve però poterlo mantenere, ad ogni cambiamento invece corrisponde un ri-definizione del sè e quindi un disagio.

Retrospettivo. Si può comprendere solo ciò che è già avvenuto. Una persona può sapere quello che fa solo dopo che è stato fatto e può osservare realmente solo ciò che esiste, la retrospezione è dunque un elemento distintivo. L’esperienza quindi aiuta a creare significato al presente. Ma se le esperienze passate sono diverse si genera confusione perchè i significati sono molteplici e quindi difficilmente controllabili. Le persone invece hanno bisogno di attribuire senso, di capire cosa è successo, comprendere le scelte, creare ordine e chiarezza attivando comportamenti coerenti.

Istitutivo di ambienti sensati. Gli individui costruiscono ambienti adeguati alle loro aspettative e si integrano ad essi. Le azioni che le persone compiono sono connesse alle interpretazioni che esse hanno della realtà, in tal modo creano il proprio ambiente attribuendovi significati diversi di volta in volta. L’enactment, Weick definisce in questo modo tale processo, non è altro che una focalizzazione di esperienze, mediata dagli schemi mentali dell’individuo.
In realtà le persone sono solite confermare i propri schemi anzichè cercare attivamente di smentirli. Anche se sono disponibili a costruire un nuovo schema, ogni volta che si trovano di fronte a situazioni ambigue difficilmente interpretabili devono necessariamente ricorrere a qualcosa con cui iniziare. Una prospettiva del genere implica una serie di autolimitazioni che derivano dagli schemi mentali personali.

Sociale. L’interazione è un aspetto fondamentale in questo processo in quanto contribuisce alla produzione collettiva del senso e della realtà. In un ambiente dove non si crea interazione, dove l’incertezza è dominante, è difficile creare senso.

Continuo. Si tratta di un processo che non ha né un inizio chiaro né una fine definita ma è un insieme di flussi continui, sorprese ed emozioni. Le emozioni sono sentimenti soggettivi e possono essere considerate positive quando si verifica qualcosa di inatteso che risulta essere piacevole o quando non si verifica qualcosa di spiacevole che era atteso e sono negative in situazioni opposte. Le emozioni incidono sui flussi interrompendoli provocando ciò che Weick chiama arousal, esso assorbe attenzione, riduce le informazioni che possono essere utilizzate ed il sensemaking diventa più difficile. Emozioni negative portano un aumento dell’ arousal creando un ciclo negativo che porta l’ individuo a focalizzare l’ attenzione sugli aspetti che ritiene importanti tralasciando gli altri con effetti negativi soprattutto se le informazioni che sono trascurate sono rilevanti.

Centrato su informazioni selezionate. La selezione è il processo organizzativo che, analizzati i dati ambientali ( enactment) considerate le interpretazioni che hanno funzionato in passato costituisce le linee guida per il processo decisionale tramite cicli concatenati. Il che significa che gli individui assemblano una serie di informazioni e fanno proprie quelle che hanno già funzionato in altre occasioni.

Guidato dalla plausibilità più che dall’accuratezza. Coerenza e ragionevolezza possono incoraggiare l’ azione mentre l’ accuratezza non è necessaria e forse nemmeno possibile da raggiungere a causa dei limiti cognitivi degli individui. Gli individui hanno bisogno di attribuire una spiegazione plausibile alla scelta presa, come evidenziato da Weick le credenze, le ideologie influenzano sia il modo in cui gli eventi si realizzano e sia il modo in cui questi vengono visti in quanto per il sensemaking “ credere è vedere ”. In altre parole il sensemaking investe quelli che sono i resoconti socialmente accettabili e credibili. A questo punto, però, è necessario comprendere le ragioni che portano gli individui a dare senso agli eventi. Per chiarire quanto detto è utile introdurre il concetto di ‘profezia che si autorealizza’ perché con questo termine Weick si riferisce ai comportamenti umani attraverso cui le persone tendono a creare, vedere e trovare ciò che si aspettano di trovare. Il termine ‘profezia che si autorealizza’ indica le situazioni in cui un individuo, agendo in modo coerente rispetto alle sue aspettative ed ai significati che attribuisce, crea, volontariamente o inconsciamente, esattamente ciò che si aspettava.

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